Ardente risveglio

Quella notte i dolori si erano risvegliati.

 

Le ferite, non ancora del tutto rimarginate, avevano iniziato a pulsare. Gli sembrava che attorno al letto tutto vibrasse, anche l’ombra dell’armadio sul soffitto.

 

A fatica si avvicinò all’anta rimasta aperta e cercò di spostare i giornali che ne bloccavano la chiusura. Sulla carta era impressa l’immagine del tendone del circo da cui erano divampate le fiamme, poteva ancora sentire il calore sulla pelle. Gettandoli sul pavimento ne emerse un lembo di pelle accartocciato. Nonostante il continuo pulsare, si fermò a contemplarlo. Non aveva dimenticato la sua pelle biancastra e i segni rossi e blu che segnavano occhi e bocca. Distese la maschera e la accarezzò delicatamente togliendo un leggero strato di polvere.

 

Si recò in bagno e sotto il flusso dell’acqua gli restituì l’espressione irriverente che tanto aveva divertito gli spettatori. La osservò ancora grondante d’acqua e con fatica la indossò.

 

Nonostante le ferite aderiva ancora perfettamente alla faccia; averla abbandonata non era servito a dimenticarsi dell’incidente. Si guardò nello specchio. Forse le bruciature della pelle avrebbero fatto fatica ad abituarsi ma il corpo si sentiva già a suo agio. Gli occhi, protetti dietro quel biancore, guizzavano ravvivati da una parte all’altra.

 

L’armadietto accanto al lavandino era ricolmo degli odiati medicinali. Finalmente non sarebbero più serviti. La pelle sarebbe lentamente marcita ma questa nuova l’avrebbe fatto rinascere. Il fuoco l’aveva avvolto e reso schiavo ma ora lui era pronto a servirlo.

 

Niente più esibizioni e ovazioni, il fuoco sarebbe stato la guida e le fiamme avrebbero divorato tutto ciò che il suo ardente padrone avrebbe ordinato.

 

Text by Alice Amerio

Photos by Lina Viccica e Adriano Amerio

Maschera by Ghoulish Productions (Serial Killer 04)

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